Spettro della schizofrenia

Includono condizioni caratterizzate da anomalie nel pensare, percepire e comprendere la realtà
I disturbi dello spettro della schizofrenia includono condizioni caratterizzate da anomalie nel pensare, percepire e comprendere la realtà. Questi disturbi possono manifestarsi ad esempio con sintomi come allucinazioni, deliri, pensiero disorganizzato e comportamento catatonico. E' importante effettuare una corretta diagnosi poichè i sintomi che manifestano un distacco dalla realtà, definiti come sintomi psicotici, possono essere presenti anche in situazioni e disturbi che non appartengono allo spettro della schizofrenia (come i disturbi dell'umore, l'uso di sostanze o patologie mediche). Tra i disturbi in questa categoria ci sono: Schizofrenia, Disturbo Schizofreniforme, Disturbo Schizoaffettivo, Disturbo Delirante, Disturbo Psicotico Breve, Disturbo Psicotico Indotto da Sostanze/Medicinali, e Disturbo Psicotico dovuto a un'altra Condizione Medica. Di seguito tratteremo la Schizofrenia e il Disturbo Psicotico Breve

Schizofrenia

Che cos'è?

La schizofrenia è un complesso disturbo psichiatrico che colpisce profondamente il modo in cui un individuo pensa, percepisce le emozioni e si comporta. Coloro che ne sono affetti sperimentano una vasta gamma di sintomi, che possono essere suddivisi in positivi, negativi e cognitivi.

I sintomi positivi includono allucinazioni, prevalentemente uditive, come sentire voci che commentano o comandano l'individuo, e deliri, che sono credenze irrazionali e infondate non suscettibili di critica, come pensare di essere sotto sorveglianza costante o di avere capacità straordinarie. Il pensiero disorganizzato, che si manifesta con una comunicazione frammentata e difficile da comprendere, e comportamenti disorganizzati o bizzarri, sono altri sintomi che alterano significativamente la capacità di condurre una vita normale.

I sintomi negativi sono caratterizzati da una riduzione o perdita di funzioni normali, come l'appiattimento affettivo, in cui la persona mostra una ridotta espressione emotiva; l'anedonia, ossia la perdita di interesse o piacere nelle attività di vita quotidiana; l'avolizione, che è la mancanza di motivazione a compiere attività significative. Questi sintomi possono portare a un significativo deterioramento nelle relazioni personali, sociali e lavorative.

I sintomi cognitivi includono difficoltà nella concentrazione, nella memoria e nella capacità di pianificare e organizzare, compromettendo ulteriormente il funzionamento quotidiano e l'autonomia dell'individuo.

La schizofrenia è pertanto caratterizzata da una profonda alterazione dell'esame di realtà, in cui il paziente può avere difficoltà a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Questo alterato rapporto con la realtà può portare a una significativa frattura nel processo di pensiero e nella percezione del reale, rendendo difficili le interazioni sociali e la partecipazione in attività lavorative o di studio.

Quali sono i criteri diagnostici?

A. Due (o più) dei seguenti sintomi, ciascuno presente per una parte significativa del tempo durante un periodo di 1 mese (o meno se trattati efficacemente), e almeno uno di questi sintomi deve essere (1), (2) o (3):
Deliri.
Allucinazioni.
Eloquio disorganizzato (es. frequente deragliamento o incoerenza).
Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico.
Sintomi negativi, come la diminuita espressione emotiva o abulia.

B. Per una parte significativa del tempo dall'esordio del disturbo, il livello di funzionamento in una o più aree principali (es. lavoro, relazioni interpersonali, cura di sé) è notevolmente inferiore rispetto al livello precedente l'esordio. Se l'esordio è in infanzia o adolescenza, si manifesta un'inadeguata realizzazione del livello atteso di funzionamento interpersonale, scolastico o lavorativo.

C. I segni del disturbo persistono per almeno 6 mesi. Questo periodo deve includere almeno 1 mese di sintomi (fase attiva) che soddisfino il Criterio A e può includere periodi di sintomi prodromici o residui.

D. Esclusione di disturbo schizoaffettivo e disturbo dell'umore con caratteristiche psicotiche: il disturbo non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (es. droga, farmaco) o una condizione medica e non è meglio spiegato da un disturbo schizoaffettivo, depressivo o bipolare.

E. Se c'è una storia di disturbo dello spettro dell'autismo o di disturbo della comunicazione a esordio infantile, la diagnosi aggiuntiva di schizofrenia è posta solo se deliri o allucinazioni prominenti, oltre agli altri sintomi richiesti di schizofrenia, sono presenti per almeno 1 mese.

Quali sono i possibili trattamenti?

La schizofrenia è un disturbo complesso che richiede un approccio integrato e personalizzato al trattamento. Anche se questa patologia può essere impegnativa, ci sono molte opzioni terapeutiche che possono significativamente migliorare la qualità della vita delle persone affette.
Soprattutto, è ormai acclarato che esiste una fase prodromica, che inizia nella prima adolescenza, in cui la sintomatologia non è ancora conclamata ed è in questa fase che gli interventi possono produrre i migliori benefici, con l’obiettivo di evitare la comparsa della malattia conclamata.

I trattamenti principali includono:

Farmacoterapia: i moderni regolatori della dopamina (appartenenti alla categoria degli antipsicotici) sono il principale trattamento farmacologico della schizofrenia. Essi aiutano a ridurre o a controllare i sintomi come le allucinazioni e i deliri. La scelta del farmaco e il dosaggio possono variare, e il medico potrà adattarli in base alle esigenze individuali del paziente.

Terapia psicologica: La psicoterapia, inclusa la terapia cognitivo-comportamentale, può essere molto efficace: aiuta il paziente a gestire i sintomi e a migliorare le competenze sociali e comunicative. Il supporto continuo da parte di un terapeuta è un sostegno fondamentale, soprattutto nelle fasi iniziali di trattamento.

Programmi di riabilitazione psicosociale: questi programmi aiutano i pazienti a reintegrarsi nella società, migliorare le loro abilità lavorative e gestire le attività quotidiane. L'obiettivo è promuovere l'autonomia e migliorare la qualità della vita.

Supporto familiare: informare e supportare e famiglie significa aiutare i familiari a comprendere il disturbo, può migliorare le dinamiche interpersonali e fornire un ulteriore livello di sostegno al paziente.

È importante ricordare che la schizofrenia, con il trattamento appropriato, può essere gestita efficacemente. Molte persone con schizofrenia riescono a perseguire i propri obiettivi personali e professionali, migliorando nel tempo la propria condizione. La collaborazione tra il paziente, i professionisti della salute mentale e la famiglia è essenziale per ottimizzare il trattamento e la qualità della vita.

Disturbo psicotico breve

Che cos'è?

Il Disturbo Psicotico Breve è una condizione psichiatrica caratterizzata dalla comparsa improvvisa di sintomi psicotici, che possono includere allucinazioni, deliri, disorganizzazione del pensiero e comportamenti gravemente disorganizzati. Questi episodi psicotici emergono rapidamente e l'intensità dei sintomi può variare considerevolmente, manifestandosi intensamente per un periodo che va da un solo giorno fino a un massimo di un mese.

Per sintomatologia psicotica si intendono le allucinazioni, che in questo contesto possono includere esperienze sensoriali che non hanno una fonte reale, come udire voci (o, più raramente, vedere cose) che non esistono; i deliri, ovvero credenze fisse e erronee che rimangono invariate anche di fronte a evidenze contrarie, spesso di natura persecutoria o grandiosa; la disorganizzazione del pensiero, che si manifesta attraverso un discorso incoerente o frammentario, che rende difficile seguire il filo logico del pensiero dell'individuo; infine, i comportamenti gravemente disorganizzati, che possono includere azioni inusuali, non finalizzate o grave agitazione psicomotoria.

Un elemento distintivo del Disturbo Psicotico Breve è la sua durata limitata: i sintomi si risolvono completamente e il soggetto ritorna alla normalità entro un mese dall'inizio dell'episodio. Questo ritorno alle precedenti condizioni comportamentali e cognitive, oltre al ritrovato corretto rapporto con l'esame di realtà, è un criterio diagnostico chiave che differenzia il disturbo psicotico breve da altre forme di psicosi che hanno una durata più prolungata o sono caratterizzate da un decorso cronico.

Il Disturbo Psicotico Breve può essere scatenato da eventi stressanti estremi, traumi o conflitti interpersonali, e spesso si verifica senza preavviso. Nonostante la natura temporanea di questi episodi psicotici, essi possono essere estremamente perturbanti e disorientanti per il paziente e per chi gli sta attorno.

Quali sono i criteri diagnostici?

A. Presenza di uno (o più) dei seguenti sintomi. Almeno uno di questi deve essere (1), (2), o (3):
Deliri.
Allucinazioni.
Eloquio disorganizzato (es. frequente deragliamento o incoerenza).
Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico.

Nota: Non includere un sintomo se è una risposta sancita dalla cultura di riferimento.

B. La durata di un episodio del disturbo è di almeno 1 giorno, ma meno di 1 mese, con successivo pieno ritorno al livello di funzionamento premorboso.

C. Il disturbo non è meglio spiegato da un disturbo depressivo maggiore o da un disturbo bipolare con caratteristiche psicotiche o da un altro disturbo psicotico come la schizofrenia o catatonia, e non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (es. una sostanza di abuso, un farmaco) o a un'altra condizione medica.

Specificare se:

Con marcato/i fattore/i di stress (psicosi reattiva breve): Se i sintomi si verificano in risposta a eventi che, individualmente o globalmente, risulterebbero marcatamente stressanti per quasi tutti nell'ambito culturale dell'individuo, in circostanze simili.
Senza marcato/i fattore/i di stress: Se i sintomi non si verificano in risposta a eventi che, individualmente o globalmente, risulterebbero marcatamente stressanti per quasi tutti nell'ambito culturale dell'individuo, in circostanze simili.
Con esordio nel postpartum: Se l’esordio si presenta durante la gravidanza oppure entro 4 settimane dopo il parto.

Quali sono i possibili trattamenti?

Il Disturbo Psicotico Breve è una condizione temporanea, ma può essere molto destabilizzante per chi ne è colpito. Esistono, tuttavia, diverse opzioni terapeutiche che permettono di gestire i sintomi in modo efficace e favorire un rapido ritorno alla normalità. Gli interventi terapeutici possono includere farmaci antipsicotici per trattare i sintomi più acuti, supporto psicologico per elaborare l'esperienza e ridurre lo stress, e un monitoraggio attento per garantire un recupero ottimale.

Il coinvolgimento della famiglia attraverso la psicoeducazione può essere fondamentale nel processo di guarigione, poiché il loro sostegno aiuta il paziente a superare l'episodio psicotico e a prevenire eventuali ricadute.

Con trattamenti appropriati, la maggior parte delle persone con disturbo psicotico breve ritorna alle proprie normali attività quotidiane in breve tempo. Pur se complesso, è importante mantenere una prospettiva positiva, poiché la condizione è gestibile e limitata nel tempo, e ci si può attendere un recupero completo da parte del paziente.

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Psichiatri

Lo psichiatra è un medico specializzato nella salute mentale, che ha conseguito una laurea in medicina seguita da una specializzazione di quattro anni in psichiatria. Grazie a questa formazione, è in grado di comprendere e trattare le complesse interazioni tra aspetti biologici, psicologici e sociali che influenzano il benessere fisico e mentale.

Gli psichiatri si occupano di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie mentali. Utilizzano una combinazione di terapie, principalmente il trattamento farmacologico, ma possono anche integrare il loro approccio con la psicoterapia o collaborare con altri professionisti per favorire il miglioramento clinico e il recupero funzionale del cliente.

Gli psichiatri svolgono anche un ruolo importante nella gestione di quadri clinici più consolidati, lavorando per stabilizzare i sintomi, ridurre la probabilità di ricadute e migliorare la qualità di vita delle persone.

Psicologi

Lo psicologo è un professionista che ha completato un percorso di studi di cinque anni in psicologia. Alcuni psicologi scelgono di proseguire la loro formazione con una specializzazione di quattro anni in psicoterapia, acquisendo competenze più approfondite sulla salute mentale.

La psicoterapia è un intervento clinico mirato, basato sull’applicazione consapevole e intenzionale di metodologie cliniche e principi psicologici consolidati. L’obiettivo è aiutare le persone a esplorare e comprendere i propri pensieri, emozioni e comportamenti, favorendo il loro benessere emotivo e psicologico, secondo gli obiettivi che il cliente stesso desidera perseguire. Attraverso la psicoterapia, si alleviano i sintomi, si migliora la qualità della vita e si promuovono relazioni appaganti e soddisfacenti, tramite a una collaborazione attiva tra cliente e psicoterapeuta.

Per garantire un più alto livello di competenza, tutti gli psicologi che lavorano su KoneKta sono specializzati o si stanno specializzando in psicoterapia.

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La prima visita è una consulenza online durante la quale il professionista e il paziente si conoscono, discutono del motivo della richiesta e stabiliscono insieme un percorso di cura personalizzato. Il primo colloquio/prima visita non rappresenta una mera raccolta anamnestica, ma è parte integrante del percorso di cura. Durante questa consulenza, si decide se proseguire con le visite/sedute di psicoterapia in modalità online o in presenza. 

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