L'anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato principalmente da una distorta percezione del proprio corpo, che si traduce in una paura ossessiva di aumentare di peso e un'immagine corporea profondamente alterata. Persone affette da questo disturbo vedono se stesse come sovrappeso o 'grasse', anche quando il loro indice di massa corporea (BMI) scende a livelli pericolosamente bassi. La percezione distorta del proprio corpo è il motore centrale di comportamenti dannosi come il rifiuto di mantenere un peso minimo normale e sano per età e altezza.
Le persone con anoressia nervosa limitano drasticamente l'assunzione di cibo attraverso diete estreme e spesso sviluppano rituali complicati relativi al cibo, come tagliare il cibo in piccoli pezzi o mangiare solo cibi di determinate categorie. Al di là della restrizione alimentare, possono ricorrere a metodi estremi per perdere peso, inclusi eccessivi esercizi fisici, l'uso di lassativi o diuretici, o il vomito auto-indotto.
Anche se l'anoressia è più frequentemente diagnosticata in adolescenti e giovani donne, colpisce individui di tutti i generi e le età, e l'incidenza nei maschi è in aumento. Questo disturbo non solo riguarda l'alimentazione e il peso, ma si accompagna sovente a modalità disfunzionali di gestire emozioni e stress, dove il controllo sul cibo e sul corpo diventa una strategia maladattativa di gestione di problemi psicologici più profondi.
Le conseguenze dell'anoressia nervosa possono essere severe e possono includere complicazioni mediche multiple come problemi cardiaci, osteoporosi, anemia, amenorrea, e danni ai reni e al fegato. Può portare a una diminuzione della massa cerebrale (reversibile con il recupero di un peso sano), che influisce sulle capacità cognitive. L'alterazione dei livelli elettrolitici e ormonali può avere effetti nocivi sull'intero sistema corporeo. Alcune persone, soprattutto in caso di malattia non trattata, possono raggiungere una forma cronica del disturbo: per questo motivo è importante iniziare un trattamento adeguato il prima possibile.
A. Restrizione dell'apporto energetico relativo al fabbisogno, portando a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, percorso di sviluppo e salute fisica. Significativamente basso è definito come un peso che è meno del minimamente normale o, per bambini e adolescenti, meno del peso minimo atteso.
B. Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, o comportamento persistente che interferisce con l'aumento di peso, nonostante il basso peso.
C. Alterazione nel modo in cui il proprio peso o la propria forma corporea è vissuta, influenza indebita del peso o della forma corporea sulla valutazione di sé, o mancanza di riconoscimento della gravità del peso corrente.
Specifica se:
Tipo restrittivo: Durante gli ultimi 3 mesi, l'individuo non ha avuto ricorrenti episodi di abbuffata o comportamenti di eliminazione (ad esempio, vomito autoindotto; uso eccessivo di lassativi, diuretici o clisteri). Questo sottotipo descrive presentazioni in cui la perdita di peso è conseguita principalmente tramite dieta, digiuno e/o esercizio eccessivo.
Tipo di abbuffata/purging: Durante gli ultimi 3 mesi, l'individuo ha avuto ricorrenti episodi di abbuffata o comportamenti di eliminazione (ad esempio, vomito autoindotto o uso eccessivo di lassativi, diuretici o clisteri).
Specifica se:
In remissione parziale: dopo il pieno soddisfacimento dei criteri di Anoressia Nervosa, il Criterio A (peso significativamente basso) non è più soddisfatto.
In remissione completa: dopo il pieno soddisfacimento dei criteri di Anoressia Nervosa, nessuno dei criteri è stato soddisfatto per un periodo prolungato.
Specifica l'attuale gravità:
Lieve: BMI ≥ 17 kg/m²
Moderato: BMI 16–16,99 kg/m²
Grave: BMI 15–15,99 kg/m²
Estremo: BMI < 15 kg/m²
L'anoressia nervosa può essere trattata efficacemente grazie a un approccio multidisciplinare che include supporto psicoterapeutico, nutrizionale e medico. È fondamentale lavorare su comportamenti disfunzionali e pensieri distorti riguardanti il cibo e l'immagine corporea, con un focus sull'equilibrio nutrizionale e il monitoraggio medico per affrontare le complicanze fisiche. Nei casi in cui siano presenti comorbidità psichiatriche, è opportuno valutare assieme allo psichiatra l'uso di una terapia psicofarmacologica.
La personalizzazione delle cure è fondamentale per un trattamento efficace dell'anoressia nervosa, al fine di rispondere alle specifiche esigenze del paziente, con l'obiettivo di stabilire abitudini alimentari salutari e un'immagine corporea positiva. Con il trattamento appropriato, è possibile guarire dall'anoressia nervosa oppure raggiungere una recovery soddisfacente per la persona affetta.
A. Episodi ricorrenti di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:
Assunzione, in un periodo di tempo circoscritto (ad esempio, nell'arco di 2 ore), di una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo in circostanze simili.
Una sensazione di mancanza di controllo durante l'episodio (ad esempio, la sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o di non poter controllare cosa o quanto si sta mangiando).
B. Comportamenti compensatori inappropriati e ricorrenti per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto; uso improprio di lassativi, diuretici o altri farmaci; digiuno; o esercizio fisico eccessivo.
C. Le abbuffate e i comportamenti compensatori inappropriati si verificano entrambi, in media, almeno una volta a settimana per 3 mesi.
D. L'autovalutazione è indebitamente influenzata dalla forma del corpo e dal peso.
E. Il disturbo non si manifesta esclusivamente durante episodi di anoressia nervosa.
Specifica se:
In remissione parziale: Dopo che i criteri completi per la bulimia nervosa sono stati precedentemente soddisfatti, alcuni, ma non tutti, i criteri sono stati soddisfatti per un periodo di tempo prolungato.
In remissione completa: Dopo che i criteri completi per la bulimia nervosa sono stati precedentemente soddisfatti, nessuno dei criteri è stato soddisfatto per un periodo di tempo prolungato.
Specifica la gravità attuale:
Il livello minimo di gravità si basa sulla frequenza dei comportamenti compensatori inappropriati (vedi sotto). Il livello di gravità può essere aumentato per riflettere altri sintomi e il grado di disabilità funzionale.
Lieve: Una media di 1–3 episodi di comportamenti compensatori inappropriati per settimana.
Moderato: Una media di 4–7 episodi di comportamenti compensatori inappropriati per settimana.
Grave: Una media di 8–13 episodi di comportamenti compensatori inappropriati per settimana.
Estremo: Una media di 14 o più episodi di comportamenti compensatori inappropriati per settimana.
La Bulimia Nervosa può essere affrontata con un approccio terapeutico che considera sia gli aspetti fisici sia quelli emotivi del disturbo. Un trattamento personalizzato e multidisciplinare, che coinvolga professionisti della salute mentale e fisica, è fondamentale per supportare il paziente nel raggiungere una stabilità alimentare e psicologica.
Il supporto psicoterapeutico è essenziale per lavorare sui comportamenti legati alle abbuffate e ai metodi compensatori, aiutando il paziente a sviluppare un rapporto più sano con il cibo e con la propria immagine corporea. Può essere utile un trattamento farmacologico mirato, sotto la supervisione di uno psichiatra, ad esempio nel caso in cui siano presenti sintomi ansiosi o depressivi,
L'importanza di una diagnosi precoce e di un trattamento tempestivo non può essere sottovalutata, poiché con un intervento adeguato, molte persone possono recuperare un equilibrio alimentare e psicologico soddisfacente. La collaborazione tra paziente e curanti è cruciale per costruire un percorso terapeutico efficace e a lungo termine.
A. Episodi ricorrenti di abbuffate. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:
Assunzione, in un periodo di tempo circoscritto (ad esempio, nell'arco di 2 ore), di una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo in circostanze simili.
Una sensazione di mancanza di controllo durante l'episodio (ad esempio, la sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o di non poter controllare cosa o quanto si sta mangiando).
B. Gli episodi di abbuffata sono associati a tre (o più) dei seguenti aspetti:
Mangiare molto più rapidamente del normale.
Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni.
Mangiare grandi quantità di cibo senza avere la sensazione di fame.
Mangiare da soli a causa dell'imbarazzo per quanto si sta mangiando.
Sentirsi disgustati di se stessi, depressi o molto in colpa dopo l'episodio.
C. È presente un marcato disagio riguardo alle abbuffate.
D. Le abbuffate si verificano, in media, almeno una volta a settimana per 3 mesi.
E. Le abbuffate non sono associate all'uso ricorrente di comportamenti compensatori inappropriati come nella bulimia nervosa e non si verificano esclusivamente nel corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.
Specifica se:
In remissione parziale: Dopo che i criteri completi per il disturbo da alimentazione incontrollata sono stati precedentemente soddisfatti, le abbuffate si verificano con una frequenza media di meno di un episodio a settimana per un periodo di tempo prolungato.
In remissione completa: Dopo che i criteri completi per il disturbo da alimentazione incontrollata sono stati precedentemente soddisfatti, nessuno dei criteri è stato soddisfatto per un periodo di tempo prolungato.
Specifica la gravità attuale:
Il livello minimo di gravità si basa sulla frequenza degli episodi di abbuffate (vedi sotto). Il livello di gravità può essere aumentato per riflettere altri sintomi e il grado di disabilità funzionale.
Lieve: 1–3 episodi di abbuffate per settimana.
Moderato: 4–7 episodi di abbuffate per settimana.
Grave: 8–13 episodi di abbuffate per settimana.
Estremo: 14 o più episodi di abbuffate per settimana.
Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (BED) può essere trattato efficacemente con un approccio multidisciplinare che consideri sia gli aspetti psicologici sia quelli legati al comportamento alimentare. La personalizzazione del trattamento è fondamentale per affrontare in modo mirato le cause alla base degli episodi di abbuffata e promuovere un equilibrio alimentare e psicologico.
Il supporto psicoterapeutico è centrale per lavorare sulla gestione delle emozioni, sui pensieri che alimentano il comportamento disfunzionale e sullo sviluppo di una relazione più sana con il cibo. Nei casi in cui siano presenti sintomi come ansia o depressione, può essere utile il supporto di una terapia farmacologica sotto supervisione psichiatrica.
Un intervento precoce e una diagnosi tempestiva aumentano le possibilità di recupero. Attraverso la collaborazione tra pazienti e curanti, è possibile costruire un percorso terapeutico efficace, mirato al raggiungimento di una stabilità emotiva e comportamentale duratura.
Lo psichiatra è un medico specializzato nella salute mentale, che ha conseguito una laurea in medicina seguita da una specializzazione di quattro anni in psichiatria. Grazie a questa formazione, è in grado di comprendere e trattare le complesse interazioni tra aspetti biologici, psicologici e sociali che influenzano il benessere fisico e mentale.
Gli psichiatri si occupano di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie mentali. Utilizzano una combinazione di terapie, principalmente il trattamento farmacologico, ma possono anche integrare il loro approccio con la psicoterapia o collaborare con altri professionisti per favorire il miglioramento clinico e il recupero funzionale del cliente.
Gli psichiatri svolgono anche un ruolo importante nella gestione di quadri clinici più consolidati, lavorando per stabilizzare i sintomi, ridurre la probabilità di ricadute e migliorare la qualità di vita delle persone.
Lo psicologo è un professionista che ha completato un percorso di studi di cinque anni in psicologia. Alcuni psicologi scelgono di proseguire la loro formazione con una specializzazione di quattro anni in psicoterapia, acquisendo competenze più approfondite sulla salute mentale.
La psicoterapia è un intervento clinico mirato, basato sull’applicazione consapevole e intenzionale di metodologie cliniche e principi psicologici consolidati. L’obiettivo è aiutare le persone a esplorare e comprendere i propri pensieri, emozioni e comportamenti, favorendo il loro benessere emotivo e psicologico, secondo gli obiettivi che il cliente stesso desidera perseguire. Attraverso la psicoterapia, si alleviano i sintomi, si migliora la qualità della vita e si promuovono relazioni appaganti e soddisfacenti, tramite a una collaborazione attiva tra cliente e psicoterapeuta.
Per garantire un più alto livello di competenza, tutti gli psicologi che lavorano su KoneKta sono specializzati o si stanno specializzando in psicoterapia.
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La prima visita è una consulenza online durante la quale il professionista e il paziente si conoscono, discutono del motivo della richiesta e stabiliscono insieme un percorso di cura personalizzato. Il primo colloquio/prima visita non rappresenta una mera raccolta anamnestica, ma è parte integrante del percorso di cura. Durante questa consulenza, si decide se proseguire con le visite/sedute di psicoterapia in modalità online o in presenza.
Il primo colloquio/prima visita non è gratuito ma ha un costo che può variare in base al professionista e al tipo di consulenza. L’onorario del professionista è consultabile sulla piattaforma nella sezione dedicata al momento della prenotazione.
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No, solo la prima consulenza viene effettuata in modalità online. La modalità di proseguimento delle visite/sedute di psicoterapia sarà concordata insieme al professionista durante la prima consulenza e potrà essere in modalità online o in presenza nello studio del professionista.
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